Descrizione
Alle "idi di Marzo" il paese di Villetta (così) come la si chiama sul territorio c'era.
La leggenda narra infatti che la comunità ebbe persino notizia dell'uccisione di Giulio Cesare.
La località situata all'imbocco della valle Ossona ha un nome che richiama origini imperiali e Romagnano, oggi frazione, fu il primo insediamento dell'uomo. Arrivarono poi le " villae" quelle classiche costruzioni a forma quadrata con case, stalle e fienili posizionati intorno ad un cortile.
Il municipio attuale è frutto di una costruzione di San Luigi Orione.
Nel 1931 il noto prelato edificò una struttura per suore e orfanelle. Divenne poi scuola e, alla demolizione della vecchia sede comunale si decise di trasferire gli uffici. Ora oltre alla sede comunale, la struttura ospita le scuole medie (6 classi: 2 prime, 2 seconde, 2 terze) gli uffici postali, ed ambulatori medici recentemente ristrutturati.
Perchè si dovrebbe visitare Villaromagnano? Per il paesaggio, le colline e le strade bianche, sentieri che ci permettono di raggiungere le case sparse e le cime delle colline da cui si gode un panorama a 360° sul territorio circostante, dalla valle Ossona a Tortona passando per la Val Grue.
Per le Chiese, un vero gioiello: in centro, San Michele si erge su una piccola piazza e al suo interno oltre ai tanti stucchi e dipinti una natività del 1600 è l'opera più importante da ammirare oltre all'altare.
Fonti è la perla di questo paese con una chiesetta seminascosta dalla vegetazione. La frazione è il punto più alto con i suoi 277 metri.
Decimata nel primo quarto del 1500 da una pestilenza era sede titolare di una Parrocchia dedicata alla Beata Vergine. Le sue origini sono antiche forse oltre 600 anni fa, ma prima del 1523 non si può sapere
nulla a causa di un incendio che distrusse ogni cosa.
I neolitici per primi si stabilirono in questi territori; si ebbero nel corso delle epoche diverse vicissitudini: dai guelfi ai ghibellini, alle truppe francopiemontesi e infine Napoleone.
Molti reperti furono frutto di un intenso lavoro di Giorgio Sacco, storico e letterato che oltre a insegnare in alcuni licei si dilettò a ricercare reperti catalogandoli e dando una nuova vita alla Villetta sotterranea scomparsa.
A lui si unì anche Giancarlo Melchiorri che fa parte del gruppo archeologico della Pro Iulia Derthona.